Denominazione rapida automatica (RAN)


Il compito di RAN tipicamente consiste nel denominare il più velocemente possibile 5 item familiari, quali colori, oggetti o numeri, disposti in ordine casuale all’interno di matrici (solitamente 10×5), procedendo da sinistra verso destra e dall’alto in basso (utilizzando la stessa procedura implicata nel processo di lettura). La velocità di prestazione ai compiti di denominazione rapida automatizzata sembrerebbe essere correlata con una componente specifica della lettura, ossia la velocità della decodifica.

Numerosi studi sembrano mostrare come il RAN sia il miglior predittore della lettura fluida in lingue come l’italiano.

Un compito apparentemente semplice come il RAN richiede in realtà il coinvologimento di molti processi quali processi di attenzione per lo stimolo, processi visivi per l’identificazione e la discriminazione degli stimoli, integrazione di caratteristiche visive e informazioni memorizzate, accesso e reperimento di informazioni fonologiche, attivazione e integrazione di informazioni semantiche e concettuali, attivazione motoria per l’articolazione ed integrazione di informazioni visive e ortografiche con le rispettive rappresentazioni fonologiche memorizzate.

Sono state proposte molte teorie per spiegare la relazione tra RAN e lettura, anche se ancora non è stata individuata una causa univoca.

La teoria dei Costrutti multipli sostiene che diversi processi di natura non fonologica siano coinvolti nel compito di denominazione seriale. Questo modello include l’accesso lessicale, l’automatizzazione, la velocità di elaborazione globale dello stimolo e processi attentivi, visivi e articolatori. Secondo questa teoria quindi il compito di RAN richiederebbe l’integrazione efficiente e sincronizzata di tutti questi fattori.