il linguaggio


Screening

Se raggiunti i 2 anni il tuo bambino ha un vocabolario espressivo (parole pronunciate) inferiore alle 50 parole e non è in grado di mettere insieme due o più vocaboli per formare piccole frasi, siamo in presenza di un Late Talker (parlatore tardivo). In questi bambini la fase di esplosione del vocabolario, che normalmente avviene intorno ai 21 mesi, si presenta in ritardo (24-30 mesi) ma può non presentarsi affatto.

Tuttavia questo non significa che in futuro il bambino possa manifestare un disturbo del linguaggio. Ciononostante questo può rappresentare un importante campanello di allarme. La letteratura scientifica ci dice che  solo il 3-5% di essi evolverà in un Disturbo del linguaggio.
La maturazione linguistica-espressiva del bambino dipende inoltre dal suo livello di sviluppo fonologico, più è ampio il suo inventario fonetico e più vocaboli riuscirà a produrre.

Se raggiunti i 31 mesi, il bambino non è ancora in grado di produrre enunciati formati da due o più parole, la probabilità che questo ritardo si mantenga fino ai 3 anni è molto alta.

Risulta quindi necessario rivolgersi subito ad uno specialista per una valutazione preliminare delle abilità linguistiche del bambino, che sarà in grado di indicarvi possibili percorsi di potenziamento linguistico più adatti, evitando che tali difficoltà linguistiche si “cristallizzino” aumentando così le probabilità che si manifestino in un vero e proprio Disturbo del linguaggio.

Il Pediatra

Durante i bilanci di salute vicini a queste età, il Pediatra vi chiederà informazioni su vostro figlio:  quante parole dice, come le dice, se vi guarda quando gli parlate, se vi indica le cose, se ve le porta, se gioca con i bimbi o da solo, e così via. Se da queste indagini nascono sospetti di disturbi comunicativi  o del linguaggio, il Pediatra vi farà compilare dei test di screening, la CHAT LIST (sospetto disturbo dello spettro autistico) , e/o il test di McArtur, per vedere quante parole dice e quante ne impara di nuove.

Bisognerà essere certi che il bimbo ci senta, e se il caso vi invierà dall’otorino per un test dell’udito.
Se i test di screening risultassero positivi, il passaggio successivo è l’invio al neuropsichiatra infantile.

Segni di allarme

Sebbene l’origine dei disturbi del linguaggio non sia ancora chiara, nel corso degli anni sono stati evidenziati alcuni indici che correlano con un successivo disturbo di linguaggio:

5-10 mesi: assenza della lallazione, prima canonica (MA-MA-MA; TA-TA-TA) e poi variata (MA-MA-TA; NA-TA-MA)
12-14 mesi: assenza di gesti deittici (mostrare, dare, indicare…) e referenziali (salutare con la mano, fare no con la testa, nominare un oggetto attraverso i gesti, manda baci…)
12 mesi: mancata acquisizione di schemi d’azione con oggetti
16-20 mesi: mancata combinazione gesto-parola
18 mesi: vocabolario inferiore a 20 parole
20-24 mesi: produce frasi di una sola parola (olofrasi), mancata comparsa della combinatoria
24 mesi: vocabolario inferiore a 50 parole
24-30 mesi: assenza o ridotta presenza di gioco simbolico (“far finta di…”, es. usare un telecomando per telefonare)
24-30 mesi: ritardo nella comprensione di ordini non contestuali
30-36 mesi: il linguaggio del bambino è comprensibile solo ai membri della famiglia

Se riscontri uno o più di questi indici nel tuo bambino è altamente consigliato chiedere un consulto al vostro pediatra o direttamente allo specialista, è anche raccomandato un esame dell’udito del bambino per sincerarsi che le suddette difficoltà non siano causate da ipoacusia.